Vuelta a España 2020, Primož Roglič felice ma guarda già al futuro: “Ci sono ancora obiettivi da raggiungere”
Primož Roglič ha di che essere felice questa sera. Lo sloveno della Jumbo-Visma si conferma tra i corridori di riferimento per i Grandi Giri vincendo anche la Vuelta a España 2020, dopo avere sfiorato il bersaglio grosso anche al Tour de France. Si tratta per lui del secondo successo consecutivo in Spagna, impresa che non riusciva dal 2003-2004 quando a riuscirci fu lo spagnolo Roberto Heras, storico gregario di Lance Armstrong. Non sono state tre settimane facili per lo sloveno, che ha dovuto battagliare fino alla fine con l’ecuadoriano Richard Carapaz (INEOS Grenadiers), che ha venduto cara la pelle.
“Io e i miei compagni abbiamo lottato ogni giorno. Abbiamo considerato ogni tappa come una classica, sono molto orgoglioso della prestazione e del risultato – ha spiegato a margine dell’ultima tappa – Nel corso delle tre settimane mi sono sempre sentito bene, sono felice di poter concludere la stagione in questo modo. Adesso mi prenderò una pausa, ma poi pianificherò il 2021 con con la squadra. Ci sono ancora obiettivi che voglio raggiungere nella mia carriera, questo mi motiva tantissimo per i prossimi anni”.
Questo successo sancisce una piena maturità per lui, che a dicembre compirà 31 anni: “La vittoria del 2019 è stata speciale perché era il mio primo Grande Giro – ha proseguito – Tuttavia ritengo questa vittoria di alto livello, perché fa parte di una grande stagione per me. Dobbiamo essere felici, vista la situazione mondiale, di essere riusciti a correre la Vuelta quest’anno. Per questo vorrei ringraziare gli organizzatori e tutte le persone coinvolte. C’è stata una organizzazione perfetta“.
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